giovedì 21 settembre 2017

Quella volta che mi dissero "Sei pazza" ovvero 3 settimane in Thailandia zaino in spalla con Irene - 4 anni (ma poi ho avuto ragione io!!!!)

Raccontare un viaggio così intenso, di 3 settimane, non è facile. Devo ammettere che ci ho messo un po' per riordinare le idee, mettere insieme i pezzi a distanza, sintetizzare.
Le considerazioni generali che posso fare sono:
1) 3 settimane sono tante e gestire un bambino così lontano da casa non è facile, senza i suoi giochi, i suoi amici e senza l'aiuto della tecnologia (io sono contraria a tablet e cellulari in mano ai piccoli, anche se a volte svolterebbero alcune situazioni), ma allo stesso tempo 3 settimane sono poche per fare tutto in maniera davvero rilassata. Insomma, come fai sbagli!!!!
2) Non aspettatevi di riuscire a fare e vedere tutto quello che vorreste come quando i figli non c'erano. Programmare bene le giornate in base ai ritmi dei bambini è fondamentale come lo è essere pronti a stravolgere ogni piano in caso di giornate "storte" o particolarmente stancanti.
3) Sarete stanchi, stanchissimi!Soprattutto se vostro/a figlio/a è come la mia in quella fase in cui non vuole più dormire di pomeriggio anche se ne avrebbe ancora bisogno. Passerà!! In compenso dormirà di più di notte!!!!!!!
4) Programmate bene gli spostamenti in orari che siano (quando è possibile) comodi per i bambini: non è bello viaggiare sui mezzi pubblici quando i bambini sono nervosi o "noiosi".
5) Non preoccupatevi troppo per i voli lunghi: le compagnie aeree ormai hanno dei fantastici sistemi di intrattenimento nonché dei gadget davvero simpatici! Riuscire a spezzare i voli con uno scalo a metà viaggio non è male, aiuta a sgranchirsi le gambe e magari utilizzare le aree gioco degli aeroporti (cercatele, ormai nei grandi aeroporti ci sono dappertutto).
6) La considerazione più importante di tutte è: viaggiare lontano e zaino in spalla con i bambini si può. E se il viaggio fa parte di voi e non ne potete fare a meno come me, non lasciatevi scoraggiare dall'età dei vostri figli o dallo stravolgimento delle loro abitudini: i bambini hanno un sorprendente spirito di adattamento e subiranno la stanchezza meno di quanto vi aspettiate, soprattutto se saranno interessati e divertiti da quello che vedranno e dalle attività che proporrete loro.
Quindi forza e coraggio: il mondo è pieno di famiglie backpackers con bambini piccoli! Decisamente si può fare!!!

lunedì 6 febbraio 2012

Info pratiche Ayasofya e Cisterna basilica

Il prezzo del biglietto per l'accesso all'Ayasofya è di 20 lire (circa 8 euro). E' aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17.

Entrare nella Cisterna Basilica costa invece 10 lire e ne vale davvero la pena. Aperta dalle 9.30 alle 19.30.

Wow, questa è davvero una delle parti più curiose della citta, quella sotterranea. Questa cisterna, costruita nel 532 da Giustiniano è un enorme serbatoio reso davvero suggestivo da un'illuminazione che crea giochi di luci e ombre affascinanti e riflessi interessanti.La Cisterna Basilica non è altro che una sala di 140 metri di lunghezza per 70 di larghezza, coperta da un soffitto a volte sorretto da 336 colonne, un luogo davvero affascinante e proprio per questo molto affollata di turisti Una passerella permette di raggiurigerne il fondo, dove si trovano due blocchi di marmo con un bassorilievo della Medusa; a mio parere niente di che.







giovedì 2 febbraio 2012

Moschea Blu




























Ancora Istanbul

Tornare ad Istanbul è come se fosse la prima volta. Tanto bella che pur sapendo cosa mi aspetta, mi suscita lo stesso stupore della scoperta che provai anni fa. Che importa se ho già visto, già toccato? Le mie dita continuano a scattare, le mie parole sono sempre le stesse, banali ma piene di emozione.
Bisanzio, Costantinopoli,  punto d’incontro tra due mondi,  due vite sempre più simili ma allo stesso tempo sempre più lontane.  Basta poco per accorgersene, un po’ di spirito d’osservazione e tanta voglia di conoscere, di capire.
La città turistica è quella delle foto da cartolina, della Mosche Blu e dell’ Ayasofya, la mia preferita.  Santa Sofia porta addosso i segni del suo stesso cambiamento, della sua metamorfosi; è molto più di una basilica, di una moschea o di un museo, è la saggezza della storia e l’ingegno dell’uomo. Mi gira la testa. La sua maestosità mi intimorisce ma allo stesso tempo non riesco a non esserne affascinata. Malgrado la moltitudine di persone che mi circonda posso ad immaginare i miei passi come quelli dei primi che vi camminarono, impietriti da tanta grandezza. Luci e ombre, spazi, riverberi, tutto è perfetto. Forse mi piace proprio perché mi ricorda l’ambizione dell’uomo, la ricerca della perfezione e la sfida verso propri limiti. Questo è un viaggio nel viaggio, proprio come piace a me!






Qualche informazione utile per l’arrivo a Istanbul
Il tragitto dall’aeroporto alla città può essere effettuato in 2 modi. Il primo, più semplice, è il taxi. Soprattutto se si arriva di notte (come me) è l’unica alternativa. La corsa notturna fino a Sultanahmet costa circa 20 euro.
La seconda possibilità, più lenta ma mooolto più economica è prendere la metropolitana fino a Zeytinburnu e poi il tram fino a Sultanahmet. Costa in totale 4 lire, circa 1,70 euro (si pagano 2 lire per il primo tragitto e altre 2 al cambio con il tram). Io ho optato per questa soluzione per il percorso da Sultanahmet all’aeroporto, ci ho impiegato circa un’ora e i mezzi sono stati efficienti e comodi e sono molto frequenti.